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SAVONAROLA BRUCIA

è ancora intero il ponte da cui ammirar gli assalti
disegno nuovi volti come simboli di guarigione
e ho perso la ragione perché aver torto era più divertente
come abbracciar l’eterno ma solo momentaneamente

ricordi bene e li rivedi tutti i tuoi luoghi preferiti
e conti i monti e gli orizzonti i morti e feriti
ed è lo stesso sole dissoluto che nutre cresce e dà la vita
a trasformarla poi in sudore e fatica

il segreto è stare all’ombra il segreto è riposare
muoversi poco e ancora meno pensare
a me puoi dirlo idee in comune abbiamo noi gente per bene
dimmi a che servono queste catene

cosa succede quando l’anima resta sola
andiamo in piazza parla savonarola ancora
la spada arriva dove inutile è la parola
andiamo in piazza brucia savonarola ancora

ho avuto cura del destino finché è stato dalla parte giusta
poi mi hanno detto che chi è solo è solo un santo o una bestia
sono andato incontro al cielo ancora più sereno
se vuoi di più mi ha detto devi volerlo meno

madre natura cerca l’uomo (figlio perduto) senza posa
la risposta non è estetica le ho detto la risposta è religiosa
la vita si offre nuda e ricolme ha le mammelle
apollo è come un sogno siamo figli delle stelle

e adesso dimmi cosa vorresti essere
se fai una cosa devi farla per bene
se trovi il tempo mentre cerchi di essere
dimmi a che servono queste catene

cosa succede quando l’anima resta sola
andiamo in piazza parla savonarola ancora
la spada affonda quando inutile è la parola
andiamo in piazza brucia savonarola ancora
dimmi per te è tutto normale dillo che a te sembra normale
tutti a guardare come fosse in un sogno
ed è tutto normale a te sembra normale
in mezzo al fumo come fosse in un sogno


 

ULISSE E IL VERO MARE DEL TEMPO E DELLO SPAZIO

conto le ore / i giri e le sfere
la complicazione / qualcuno ha paura di me

conto le ore / la molla a motore
conosco il tuo odore / qualcuno ha paura di me

la ruota ed il rotore i denti / non so dove andare
la spirale sono altrove sono / simile a me simile a me

ho scoperto non ricordo / non conosco questo posto
forse sono io il fantasma / ed il porisma e qui si perde
il mondo intero il mondo intero

perdo le ore  / è il male minore
il cuore il motore / qualcuno ha paura di me

conto le ore  / è il male minore
ritrovo il tuo odore / adesso ho paura di me

simile col simile, in volo / il contorno del mondo com'è
nave mia oh nave mia / è possibile è possibile

via dal buio e dentro al sole
tutti salvi nell'onore

perché se nasco dalla morte
lei ch'è mia madre e mia consorte
lei che m'attende dietro a un velo
nell'abbraccio dove il mare diventa cielo

allora non c'è mai un ritorno
ed il tuo viso perde il suo contorno
che si confonde con la luna e con il sole
e con i gesti e con le stesse sue parole

e il tuo profumo è il suo profumo
e anche per lei sono nessuno
eppure tutto è sempre nuovo
in ogni cosa che ritrovo
e perdo in questo folle volo

ma non puoi dimenticare
no non puoi dimenticare
in qualche luogo resta poco ma
qualcosa che ha valore

no non puoi dimenticare
la sua pelle sotto al sole
le ultime onde che si chiudono
di questo maledetto mare

poche parole sono poche parole
a dare un senso alle cose un senso alle cose
sono poche parole poche parole
le stesse sue parole

IL TRONO VUOTO

 

il sesso delle cose il sesso naturale
sapessi serve disciplina a diventare un animale
ed ogni gesto è sacro ed ogni parte del tuo corpo
vive l’intima elezione a simulacro

e le mani non riescono a star ferme
il tuo corpo prende vita quando è inerme
la tua pelle d’oro splende nel buio
della notte più nera

e prova a conquistare il regno dove il trono è vuoto
senza sporcarti cogli il fiore nato sopra al loto
e l’infinito è interconnesso perché il tempo è un nodo
il regno un trono vuoto

e dato che nascondi tutto quello che pensi
spogliamoci ad un tempo della vista e dei sensi
liberi dai luoghi e dall’immaginazione
dal legame tra senso e ragione

e le mani non riescono a star ferme
il tuo corpo prende vita quando è inerme
la tua pelle d’oro splende nel buio
della notte più nera

e prova a conquistare il regno dove il trono è vuoto
senza sporcarti cogli il fiore nato sopra al loto
e l’infinito è interconnesso perché il tempo è un nodo
il regno un trono vuoto

perché è vero che fino adesso
perché è vero che fino adesso
perché è vero che fino adesso
non c’è stato che un modo per essere sani
essere sani sani e sereni
essere sani


 

LO SQUILLO

un attimo prima di udire lo squillo
ti ho visto nel volto l’intero universo
i fiori di loto e i serpenti celesti
miriadi di braccia di occhi e di ventri

poso lo sguardo sul campo nemico
e nel mio nemico io vedo un fratello
a cui non oppongo resistenza
uccide la brama di potenza

poi tu mi mostri le bocche infinite
infinite le zanne che incutono orrore
divori gli eroi trasportati dal vento
bruciati dal fuoco vinti dal tempo

io sono solo uno strumento
io sono solo uno strumento
porto la morte non mi nascondo
di ogni mia azione il frutto depongo

sulle ginocchia del dio vivente
sulle ginocchia del dio vivente
sulle ginocchia del dio vivente
sulle ginocchia del dio vivente

il ponte maledetto
non nega il ritorno
il ponte maledetto
non nega il ritorno
io sono solo uno strumento
sulle ginocchia del dio vivente
io sono solo uno strumento
non negarmi il ritorno

un sogno stanco di essere vero
un sogno stanco di essere vero

come l’aria sogna di esser leggero
come l’aria sogna di esser leggero

come l’aria come l’aria come l’aria come l’aria …

IL SOGNO

amo la pace per questo vado in guerra
amo la mia patria forte e fiera d’esser serva
e qui nell'antinferno non scontiamo colpe gravi
per esser troppo liberi si finisce ad esser schiavi
posso scegliere anche il nome da dare alla prigione
ho lottato e mi son scelto il color delle catene
ho i pensieri un po' in disordine sulla democrazia
per rimetterli un po' in ordine manganello e polizia

il sogno dei signori

i quattro cavalieri a cavallo dei ricordi
il giudizio universale con gesù che stampa i soldi
la classe media esulta mentre muore di saggezza
perché la povertà gli ha regalato la salvezza
qualcuno trovi che forse ha visto tutto
ma solo in sogno e il risveglio lo ha distrutto
guardami stupido le regole son queste
io sono il diavolo io sono la peste

il sogno dei signori
io ho fatto un altro sogno

c'era una gran folla che ascoltava e che capiva
da sotto si sentivano gli schiavi nella stiva
non so se per la voce coperta dai rintocchi
ma mentre lui parlava la gran folla apriva gli occhi
non so se fosse buono non so se era cattivo
adesso cambia il mondo dall'inconscio collettivo
non so se adesso dorme non so se adesso è vivo
ma se parli lui ti ascolta dall'inconscio collettivo (2015)

 

ELODIE

ti ho persa ancora
basta uno sguardo una parola
dimmi che esisto poi posso morire
posso dormire
elodie

puoi salvarmi se fai miracoli
sei un pezzo di luna
lavo i piatti mangio male
dimmi che posso
una pena all’ingrosso               
elodie

vedevo il diavolo dappertutto
adesso sento dio
ma non è amore non è buono
forse è un rumore forse un suono

è l’occhio pigro di un orso assassino
che guarda te che balli guarda te che canti
sente che senti guarda che guardi
pensa che pensi

se sei buona da mangiare
se sei carne o un salmone
controcorrente un padre assente
o ancora carne da cannone

quante luci e cuori neri
quante piste di atterraggio
tra il collo e lo sterno
sul plesso l’amplesso
ti prego dammi il coraggio

sul ventre l’annuncio
l’annuncio del giorno
impugno la torcia è il mio turno
poi la discesa nell’averno

perché ti guardo fuori però ti vedo dentro
e sei una malattia se fossi tutta mia
il veleno che guarisce la bellezza che ferisce
ti prego salvami ti prego elodie

ancora un giorno e poi mi sparo
un gesto chiaro adesso imparo

un tenore da leonessa
un coraggio che non basta             
per un posto in una casa azzurra
ed uno specchio via dalla suburra
e un azzardo quanto costa
un portafoglio oppure un figlio
che per crescerlo mi serve
più di un palo più di un pubblico

e passavi sopra in volo
a un lago di lacrime di gioia
il pazzo era un re che andava in guerra
contro un esercito di gente perch’era più
triste e sola ma il pazzo ride di te

e sempre a noi mortali avvolge
fiamma l’occhio ardente affiso
perle e fiori e nebbia sfuma
e intorno sorge un paradiso

e facciamo una scommessa
tanto ormai sei compromessa
per non dire ho fatto apposta
a dare vita a vecchi diavoli
arrampicati alle tue gambe infuse
dagli abbagli del mattino e schiuse
e intorno sorge un paradiso

perché ti guardo fuori però ti vedo dentro
e sei una malattia se fossi tutta mia
il veleno che guarisce la bellezza che ferisce
ti prego salvami ti prego elodie
 
e poi finisce ancora come
sempre tu e poi nessuno
come te nessuna come
sempre tu e poi qualcuno

e sempre a noi mortali avvolge
fiamma l’occhio ardente affiso
perle e fiori e nebbia sfuma
e intorno sorge un paradiso

perché ti guardo fuori però ti vedo dentro
e sei una malattia se fossi tutta mia
il veleno che guarisce la bellezza che ferisce
se fai miracoli ti prego elodie

e senti come non fa un suono
l’aria mentre cade e l’ala
di un angelo lo abbraccia e poi
lo avvolge di calma e di luce tranquilla

 

IL CASTELLO DI ATLANTE

ho visto un’ombra nel buio
ed è rimasto nell’aria il suo profumo
ogni volta che alluno c’è un silenzio importuno
e poi nessuno nessuno tranne me
e credo di averti sognata
e dopo infatti mi son svegliato stanco
e chissà se ti manco lì a disagio al tuo fianco
e ogni tanto chissà se sogni me

e come nessuna
è la terra vista dalla luna
e c’è chi raduna ricchezze e fortuna nascoste
in banche disoneste troppa gente troppe feste
occhi di giada
oggi vado e vada come vada
giuro le parlo sopra all’eco del tarlo che rimbomba
nel buco del cervello
s’è ingrassato ma è più snello di me

e i padroni del mondo
per riempire quel vuoto sullo sfondo
assoldano i giorni che diventano mesi e poi anni
ma quel vuoto quel vuoto è dentro me
qualcuno implora il Signore
ma quasi tutti uccidono un Amore
ossessi a caccia delle tracce sulle mappe delle facce inventate
di un tesoro un tesoro che non c’è

e come nessuna
è la terra vista dalla luna
e c’è chi raduna ricchezze e fortuna nascoste
in banche disoneste troppa gente troppe feste
occhi di giada
oggi vado e vada come vada
giuro le parlo sopra all’eco del tarlo che rimbomba
nel buco del cervello
s’è ingrassato ma è più bello di me

più bello di me di me
com’è grasso com’è bello più bello di me

ALGERIA

e se stai bene solamente se ti faccio male  
e trasparenti le ombre ferme sulle nere scale
illuminate dall'incendio delle carni amare
e poi i riflessi sulle scaglie fammi ancora male
 
e se stai bene solamente se ti faccio male
illuminate all'orizzonte il cielo occidentale
dagli occhi neri le colline i lampi al reclinare
e poi i riflessi sulle scaglie fammi ancora male

e tu stai bene solamente se ti faccio male
e se stai bene solamente se ti faccio male
ti faccio male

BRAVI MAIALI

sono come sono fuori
con le corna con le zanne e con i sogni a colori
sono come sono fuori
con la coda nei calzoni orde di ammiratori
sono come sono fuori
quando hai il fuoco dentro agli occhi ho gli estintori nei coglioni
sono come sono fuori
sì puoi muovere la lingua ma tieni a posto le mani

sono come sono fuori

sono come sono fuori
mentre il mondo si ribella ride balla e poi muore
sono come sono fuori
glielo leggo dentro al fegato mentre gli mastico il cuore
sono come sono fuori
guarda fuori è sempre giorno ed è un giorno migliore
sono come sono fuori
perché fuori è giorno è ancora giorno

è sempre un giorno migliore di te

sono come sono fuori

siamo maiali
e balliamo perché siamo più intelligenti dei cani
siamo maiali
siamo rosa siamo belli molto più belli dei cani

hanno solo un po' paura bravi maiali
la marsina con la coda e la farfalla con le ali
hanno solo un po' paura bravi maiali
vestiti così bene in mezzo a un branco di cinghiali

hanno solo un po' paura
hanno solo un po' paura

i bravi maiali non sanno stare soli
i bravi maiali non sono tutti uguali

BUON UMORE

è uscito il sole
che bacia chi si bacia sopra i prati in mezzo ai fiori
è fuori il sole
la brezza che carezza chi carezza e vuole bene

e non mi faccio più ingannare dalle prove
coltivo sguardi di commiserazione
e non mi faccio rovinare le giornate dal buon umore

SANI E SERENI

senti com’è assorta com’è seria com’è triste
guarda com’è sola come un dio che non esiste
guarda come balla col diavolo che assiste
senti com’è assorta com’è sola com’è triste

senti come sale

senti come sale l’onda nuovoliberista
la piazza che si arrende ed il mercato che conquista
ti piacciono i colori fingi di essere un artista
pensavo che eri un’altra invece in fondo sei la stessa

senti come sale

senti come cresce il movimento di protesta
maometto resta a casa e la montagna non si sposta
aspettavi i sindacati invece arriva l’esorcista
si segna con la croce e adesso prega senza sosta

e c’era un tempo quando il sole era una dea
che poi è fuggita via dal mondo e lo sconquasso
ed il consesso pensa sia una buona idea
se pure al buio si fingono sani e sereni
                                        sani e sereni

senti com’è sola com’è seria com’è triste
senti com’è sola com’è seria com’è triste
senti com’è sola com’è seria com’è triste
senti com’è sola com’è seria com’è triste

senti come sale

l’aria è piena di risa e di canti
ti prego balla allegra e fai rumore
e con la corda lo specchio e la spada
convincila a uscire

e c’era un tempo quando il sole era una dea
che poi è fuggita via dal mondo e lo sconquasso
ed il consesso pensa sia una buona idea
se pure al buio si fingono sani e sereni
                                        sani e sereni

I GIGANTI

come marciano i giganti sulla strada
e combattono i giganti sulla strada
come sparano i giganti sulla strada
e si prendono sul serio sono loro i migliori
coglioni coglioni coglioni

le divise dei giganti sulla strada
fazzoletti scudi elmetti sulla strada
urla contro le sirene sulla strada
ciao vetrina sei carina mi presento un mattone
coglione coglione coglione

e le ossa e i manganelli sulla strada
si conoscono più a fondo sulla strada
e l'ufficio ha una finestra sulla strada
lacrimogeno conosci ti presento un limone
coglione  coglione coglione

e si menano i giganti sulla strada
camionette e poi gli idranti sulla strada
c'è più sangue e meno asfalto sulla strada
guarda mamma vengo bene sono in televisione
e commentano che sono un coglione

vogliamo cambiare per crescere e crepare
un brindisi col vino i vol-au-vent con il caprino
lo zucchino a scapece ed il treno veloce
volevo il nucleare prima ancora di scoppiare
con la mousse grazie scus

e si sentono giganti sulla strada
ma se cadono i giganti sulla strada
non si sente un gran rumore sulla strada
spingo un tasto conto i soldi sono tanti i milioni
spingo un tasto e perché no mi spendo un po' di milioni
spingo un tasto e me la rido vi cancello a milioni
coglioni coglioni coglioni

spingo un tasto conto i soldi sono tanti i milioni
spingo un tasto e perché no mi spendo un po' di milioni
spingo un tasto e me la rido vi cancello a milioni
coglioni coglioni coglioni

quanto contano i giganti sulla strada
quanto contano i giganti sulla strada
quanto contano i giganti sulla strada
quanto contano i giganti sulla strada

IL CONTRATTO

giorni interi e mali estremi
e bei sistemi e bolle d'aria e nuvole di sale
torni storti e torti sereni nei volti muti e pieni
e i corpi dei risorti con tutti gli alti onori
me ne resto al buio ad aspettare gli esattori

e i massimi sistemi e tutti i nomi degli elenchi
il culto del risveglio porta in giro gli occhi stanchi
il sonno un privilegio il buio un mostro per rifugio

e intanto celebriamo anche la vita
e come sai sudiamo anche senza far fatica
e gli ordini li abbiamo e piovono dall'alto
sarà anche un grande passo ma non è nemmeno un salto

in divisa il secondino della gabbia salariale
ogni tanto passa il vitto sì ma è tutto senza sale
e quando sogno il sole poi mi viene di cantare

allora allargo un po' le ali
saranno queste piume la fonte dei miei mali
mi dico poi che in fondo ma proprio in fondo siamo pari
perché a pensarci bene mi ricordo anche gli spari

ho un vizio di forma il contenuto l'ho bevuto
il vizio del lavoro quello non mi è mai venuto
e dietro quei cancelli mi hanno spinto o son cresciuto

concesso vuoi più di quel che hai avuto
ti scrivo il mio indirizzo in versi su uno sputo
e se stai ancora in piedi guarda questa è la mia faccia
cent'anni di contratti sono solo carta straccia

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nel caso mi son proclamato il capo
per cui mi son vestito di tutto punto e a capo
e gli ordini consegna la cenere alla scolta
ma se non passa il vento qui fallisce la rivolta

cortei di madreterne con i figli disonesti
da sotto questa polvere son buoni quelle e questi
e credo quasi a tutto quel che sogno soprattutto

e infatti io credo nel profitto
confermo che da tempo non pago più l'affitto
e come vedi aspetto al buio gli esattori
per saldare tutti i conti che ha in sospeso il mondo fuori

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e c'era l'infermiera slava
aveva gli occhi freddi a lei non importava
ma adesso che ragiono se fosse quello il prezzo
certe troie sopravvivono soltanto col disprezzo

le regole non scritte le avevate contrattate
le intenzioni dei perdenti vanno sempre rispettate
quello è il costo questo il posto non ci siamo conosciuti

il contesto giacché sei ancora un uomo
nascosto in nessun posto di questo mondo nuovo
e reggi antichi muri per degli sconosciuti
adesso c'è un parcheggio siete tutti benvenuti


 

IN UNA VITA PASSATA

vedeva nero dice sto male
s’è disintossicato guardando il mare
s’era convinto che tanto è uguale
s’è disintossicato guardando il mare

era passata solo per controllare
era convinta anche di fargli un favore
non sembri a posto dice dice stai male
s’è disintossicato guardando il mare

in una vita passata

strano mondo in cui non trovava pace
aveva il sangue ancora pieno di voci
tutti lo sanno ma nessuno lo dice
e il cuore nero delle bestie feroci

una ragazzina in strada l’ha caricato
gli ha mostrato la fica però poi s’è svegliato
pure lui s’è appeso a un trave e dopo il nodo s’è sciolto
poi ha battuto la testa problema risolto

in una vita passata

tremava tutto ed era pallido in viso
l’ho solo ammazzato dice mica l’ho ucciso
sognava navi in mezzo a fiumi di vino
nel cristallo della maga non leggeva un destino

invece poi è finito nudo in mezzo a una strada
l’hanno visto che guidava su una nave pirata
aveva un occhio solo solo e un arto di legno
e una perversione ed era senza ritegno

in una vita passata

impara tutto soprattutto un mestiere
ti insegno a correre e vai a fare il corriere
se vuoi solo camminare credi a me lo capisco
uno ha perso conoscenza e infatti non lo conosco

tremava tutto ed era pallido in viso
ho provato a dargli un po’ di foglie di alghe col miso
poi gli è apparsa una figura mentre versava il vino
t’assicuro era una fata e gli ha ridato un destino

vedeva nero e dice che stava male
s’è disintossicato guardando il mare
s’era convinto ch’era tutto un dolore
s’è disintossicato guardando il mare

 

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